ITINERARI SUGGERITI 17-18 GIUGNO 2017
Itinerari suggeriti 17-18 Giugno 2017
17-18 Giugno 2017
Da Brisighella a Marradi:
lungo la Tappa 4 del Cammino di Dante
Programma: 2 giorni di escursione lungo una delle tappe del Cammino di Dante, con partenza da Brisighella e arrivo il giorno seguente a Marradi. Il percorso proposto non è solo l’occasione di immergersi nella natura dell’Appennino Tosco Romagnolo o della particolare Vena del Gesso Romagnola, ma anche un modo per scoprire la figura di Dante Alighieri come viaggiatore e non solo come poeta, vivendone la storia e la vicenda umana con la sensibilità di chi, camminando, esplora non solo un sentiero ma anche sé stesso.
Sabato 17: breve visita a Brisighella e alle sue emergenze storiche. Dopo la visita, percorreremo il sentiero compreso nel Cammino di Dante all’interno del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, area interessante sia dal punto di vista naturalistico sia dal punto di vista storico e culturale: attorno alla grande vena di gesso che da Brisighella si estende verso Ovest ruotava l’economia del paese e dei dintorni, influenzandone anche la storia e le usanze. Usciti dal territorio del Parco, continueremo il Cammino verso gli Appennini, salendo progressivamente in quota fino a raggiungere la struttura di pernottamento, Cà Malanca.
Lunghezza percorso: 14 Km circa
Dislivello: 626 m
Domenica 18: partenza da Cà Malanca in direzione Marradi. Percorreremo i sentieri inclusi nel Cammino di Dante nello splendido contesto naturale dell’Appennino Tosco Romagnolo. Saliremo a quote più elevate rispetto al primo giorno, immedesimandoci nel Dante pellegrino che, esiliato dalla natia Firenze, ha percorso più volte i sentieri che valicano l’Appennino in cerca di luoghi più sicuri e accoglienti per il suo carattere “scomodo”. Alla fine del percorso raggiungeremo Marradi, luogo significativo dal punto di vista letterario anche grazie ad un’altra figura: il poeta Dino Campana. Concluso l’itinerario sarà possibile rientrare a Brisighella via treno.
Lunghezza percorso: 14 Km circa
Dislivello: 571 m
website: www.camminodante.com
fb: www.facebook.com/camminodante
Persona di riferimento: Andrea Castellari (3484924467 – andre87ferrara@gmail.com); Stefano Masetti (3487945208 – masetti.stefano@fastwebnet.it)
Costo di partecipazione: 30 euro a persona + costi di cena e pernottamento. L’iniziativa avrà luogo al raggiungimento del numero minimo di partecipanti (minimo 12 persone).
L’ORARIO DI RITROVO A BRISIGHELLA SABATO 17 E I DETTAGLI SUI COSTI E MODALITA’ DI PERNOTTAMENTO VERRANNO COMUNICATI A BREVE (seguite il sito e la pagina facebook del Cammino di Dante).
Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola nelle tappe 1 e 2 da Brisighella a Rifugio Carné e dal Rifugio Carné a Brisighella. Il Parco rappresenta un ambiente unico dal punto di vista non solo della geologia ma anche delle emergenze naturalistiche che vi si trovano (endemismi vegetali). Inoltre, le formazioni rocciose che si trovano lungo il percorso forniscono uno scenario particolarmente evocativo per rappresentazioni dantesche, soprattutto riguardo alle descrizioni dell’Inferno.
Via degli Asini nella tappa 1 a Brisighella. L’antica strada sopraelevata, utilizzata in passato dai “birocciai” per trasportare il gesso dalle cave sovrastanti il paese per mezzo di asini, attraversa parte del centro storico di Brisighella. Esso costituisce non solo un monumento storico e culturale unico ma funge da sigillo e marchio di una comunità, di fronte al quale gli abitanti le cui attività si trovano proprio di fronte ad essa si identificano e riconoscono.
Rocca (o Rocca dei Veneziani) nella tappa 1 a Brisighella. Oltre all’indubbio valore paesaggistico, la Rocca di Brisighella rappresenta un esempio di architettura militare dei secoli XIII e XIV. I diversi passaggi di proprietà (dai Manfredi allo Stato della Chiesa, da Cesare Borgia ai Veneziani) raccontano di un Italia divisa e scossa da continue lotte tra città, proprio come ai tempi di Dante.
Pieve di San Giovanni Battista (Pieve del Tho), nella tappa 1 a Brisighella. Questa pieve, oltre ad essere l’unica pieve del territorio circostante (dotata di fonte battesimale), rappresenta un anello di congiunzione tra le pievi ravennati sorte tra i secoli VI e X e le chiese dei secoli successivi, propriamente romaniche.